Lavorare di notte: pro e contro

Nella continua ricerca di un lavoro che soddisfi e dia sicurezza economica, spesso ci si scontra con quelle che sono le difficoltà del lavoro stesso. Non sempre purtroppo il lavoro che si ama svolgere ha orari comodi ed in linea con le classiche mansioni da ufficio. Infatti la percentuale di lavori notturni è in netta crescita, con conseguenti vantaggi e svantaggi. Oggi ci focalizzeremo sui pro e sui contro del lavorare di notte, cercando di capire quali possono essere le qualità necessarie per poter affrontare orari poco comodi alle normali abitudini.

Un po’ di informazioni

Prima di inoltrarci nei pro e nei contro del lavorare di notte, è bene fare una piccola digressione su chi possa farlo e sugli aspetti legislativi leggermente diversi dal comune lavoro diurno. Quando ci si cimenta nel magico mondo notturno è bene essere a conoscenza del fatto che a norma di legge l’arco da ricoprire è di 7 ore, le quali usualmente si circostanziano tra la mezzanotte e le cinque del mattino. Chi si occupa di lavori in questa fascia oraria può anche lavorare almeno tre ore al giorno in modo continuato, oppure seguendo le norme della contrattazione collettiva, può lavorare per un minimo di ottanta giorni in un anno. È quindi limitato alle canoniche otto ore di lavoro notturno e soggetto a maggiori controlli per la salvaguardia della propria salute e delle proprie facoltà di resa fisica e mentale. Rispettando quelle che sono le leggi in vigore, non tutti possono pensare di poter lavorare nelle ore notturne, infatti essendo questi soggetti a difficoltà maggiori sia per la sicurezza che per lo stress, vengono definite le categorie di coloro i quali possono svolgere tali mansioni. Tra le categorie più importanti e più salvaguardate dalla legge per evitare che si lavori di notte, vi è la categoria delle donne in stato di gravidanza; infatti se in un normale lavoro giornaliero si possono effettuare lavori fino ad un certo numero di settimane, per il lavoro notturno non è così e si entra in stato di protezione già dall’accertamento di gravidanza, fino al concepimento del bambino.

Categorie escluse dal lavoro notturno

  • La legge tutela e vieta di far lavorare di notte anche le madri con a carico un figlio sotto i tre anni di età.
  • Se si ha a carico una persona disabile o in stato di fermo non accompagnato.
  • I minorenni. Ovviamente questa esclusione vige anche per lavori diurni.
  • Se si ha un figlio di età inferiore ai dodici anni e si è l’unico genitore affidatario.
  • Se si è nella situazione di aver adottato un minore nei primi tre anni di avvenuto affidamento.

I pro del lavorare di notte

Come in ogni tipologia di lavoro esistono i pro ed i contro, ma nel lavorare durante la notte sia gli aspetti positivi che quelli negativi vengono amplificati dallo sfasamento delle ore durante il corso della giornata, vediamo prima i pro che questo cambiamento può donare.

Mattinata libera che passione

Il primo vantaggio a cui si pensa quando ci si occupa di un’attività lavorativa notturna è sicuramente la possibilità si potersi servire di un’intera mattinata libera. Lavorare durante la notte permette di poter godere di buona parte della giornata in cui negozi ed attività formative vengono svolte con più frequenza. Il piacere di poter effettuare la spesa o di poter organizzare una passeggiata con la luce del sole, oltre a migliorare il morale può fortemente aumentare le attività da svolgere. È noto che molte grandi figure della storia, come Einstein e Leonardo Da Vinci, dormissero molto poco; ma che allo stesso tempo riuscissero a produrre molto di più. Nel caso in cui si avessero dei figli, dopo la scuola potrebbe essere un’ottima idea quella di collaborare insieme, con studio oppure con laboratori creativi; rafforzando ancor di più il rapporto genitore-figlio.

Meno stressati

Quando si effettua un lavoro durante le ore notturne, uno dei vantaggi maggiori è sicuramente quello di evitare traffico e stress prodotto dal caos della città. Infatti raggiungere il proprio luogo di lavoro risulta molto più veloce e semplice; grazie al fatto che durante la notte il traffico è sicuramente meno intenso. L’evitare traffico e ridurre i tempi di percorrenza, riduce drasticamente lo stress accumulato, così da poter iniziare la sessione lavorativa con più entusiasmo ed armonia. Si consiglia quindi un lavoro notturno a tutti coloro che detestano il traffico mattutino della città e che vogliono godersi un viaggio rilassato e senza pensieri. Stress che viene ridotto anche dal fatto di potersi organizzare per bene prima di andare a lavoro; la sveglia presto la mattina e la conseguente colazione veloce, inducono il lavoratore a svolgere tutto di fretta. Fretta che viene a mancare se si ha tutto il pomeriggio per potersi gestire al meglio.

Arrivederci insonnia

Le ore in cui si è occupati a lavorare spesso e volentieri sono le ore in cui ci si rigira nel letto senza riuscire a dormire. Infatti l’essere occupati a lavorare, magari con colleghi con cui si ha piacere di trascorrere del tempo, eviterà notti insonni che recano solo scompensi fisici e non permettono di riposare bene. Purtroppo la mente in questi casi è una chiave fondamentale per dormire, riuscire a tenerla attiva aiuterà a dormire meglio, a prescindere dall’ora in cui si andrà a dormire. Per chiunque abbia problemi ad addormentarsi di notte, un lavoro notturno è probabilmente la soluzione perfetta; così facendo si regolarizzerà il proprio orologio biologico a seconda dei propri bisogni fisici e mentali.

La paga è ottima

Probabilmente uno dei vantaggi su cui puntano maggiormente i lavoratori notturni è la paga. Per chi non ne fosse a conoscenza, la legge è d’accordo sul retribuire in modo maggiorato chi lavora di notte. Questo perché è evidente il sacrificio che si deve sostenere per una vita così sacrificata e difficile; la legge stabilisce quindi che coloro che lavorano di notte debbano essere pagati con una maggiorazione che oscilla tra il venti e il trenta per cento, rispetto ad un normale stipendio diurno nella stessa categoria di mansione. Questa particolare maggiorazione viene accreditata anche sul trattamento di fine rapporto, di cui possono far parte tutti coloro che si occupano dell’attività aziendale. La maggiorazione aiuta quindi coloro che attraverso sacrifici ed orari proibitivi hanno scelto un lavoro notturno.

Il bello di non lavorare di notte

Come in tutte le situazioni della vita, c’è l’altra faccia della medaglia. Se è pur vero che un lavoro notturno garantisce diversi vantaggi, è ancor più vero che se la maggior parte delle persone lavora di giorno ci sarà un motivo. Vediamo quali sono i contro del lavorare di notte.

Rapporto sonno-veglia

Nel momento in cui si lavora di notte, diventa molto complicato gestire il rapporto sonno-veglia. La sessione lavorativa effettuata durante la notte ha come prima conseguenza quella di dover dormire per un numero di ore sufficiente a recuperare durante tutta la mattinata. Questo porta a scambiare letteralmente la notte con il giorno e che può avere ripercussioni anche sulla propria salute. Infatti avendo la necessità di dormire durante la mattina, il pomeriggio diventerà la vera fonte di attività; nelle quali si potrebbe avere difficoltà nel gestire faccende domestiche e familiari. È bene quindi armarsi di pazienza e di tanta organizzazione, in modo da far incastonare le ore lavorative con le ore di attività libera; missione non sicuramente facile ma su cui si può migliorare nel corso del tempo. Come per tutti i lavori, è una questione di abitudini, creare una routine è fondamentale; anche se sarà comunque molto difficile gestire il rapporto sonno-veglia.

Reazioni allentate

Forse uno degli svantaggi su cui medicina ed opinione pubblica hanno acceso i riflettori, è sicuramente il peggioramento delle proprie prestazioni fisiche e psichiche durante lunghe sessioni lavorative. Studi scientifici hanno portato alla luce su un campione di tremila lavoratori dall’età compresa tra i trentadue ed i sessantadue anni, una netta diminuzione delle loro prestazioni; prestazioni che nello specifico riguardassero memoria e velocità di reazione. Come si può dedurre, una tale situazione può nel corso del tempo influire fortemente sul proprio stato di salute. È fondamentale quindi saper dosare le energie e cercare di non oltrepassare i propri limiti, riposando bene nelle ore diurne e salvaguardarsi con attività fisica e giochi che allenino la mente. Molti psicologi consigliano attività motoria per il miglioramento delle reazioni muscolari ed attività di gioco collettivo per ripristinare lucidità e reattività di risposta celebrale.

Sicurezza

Quando si sta lavorando nelle ore notturne, molto spesso si lavora fuori dal canonico ufficio; questo comporta una maggiore pericolosità di carattere ambientale. Sia esso riferito alla mancanza di luce solare che alla possibilità di venire a contatto con malintenzionati dediti a furti, rapine o aggressioni di varia natura. È importante quindi essere consapevoli del fatto che i rischi aumentano esponenzialmente rispetto ad un lavoro di giorno e che tenere gli occhi aperti per qualsiasi evenienza è altamente consigliabile. Purtroppo statisticamente parlando, chi lavora durante la notte ha una percentuale nettamente superiore di infortuni sul lavoro; spesso causati da stanchezza e poca lucidità. Lo stress fisico e mentale abbassa notevolmente la soglia di attenzione e di conseguenza può aumentare il rischio di infortuni indesiderati. Fondamentale quindi che si abbia un contratto in cui vengono definite in modo chiaro le normative di assicurazione per gli infortuni sul lavoro.

Obesità

Non tutti sono a conoscenza del fatto che l’attività lavorativa notturna abbia notevole influenza sulle abitudini alimentari. Infatti per i lavoratori notturni è molto più facile prendere peso e di conseguenza soffrire di obesità. Purtroppo nel lavorare di notte nella maggior parte dei casi non si effettua una vera e propria cena o colazione; convergendo più su alimenti fruibili velocemente e di dubbie proprietà nutritive. Mangiare un panino ripieno o portarsi da casa della pasta già pronta, non aiuta il proprio metabolismo nella consueta digestione; sottoponendolo ad uno sforzo digestivo fuori dai canonici orari di assimilazione. Portando quindi il lavoratore ad assimilare in modo errato il cibo ed incorrendo inevitabilmente nell’obesità; la quale deve essere assolutamente monitorata per la salvaguardia del proprio cuore e del proprio corpo. Si consiglia di mangiare pasti leggeri durante la notte e compensare l’apporto energetico con una colazione molto abbondante.

Irritabilità

Il continuo sfasamento di orari e l’alternarsi di abitudini alla veglia notturna, portano inevitabilmente ad un nervosismo non voluto. Infatti nei soggetti lavoranti di notte si presenta un’irritabilità elevata che può essere nociva per se stessi e per l’ambiente lavorativo. Come accennato precedentemente, lo stress psicologico e fisico con il tempo possono logorare anche la persona più stoica; purtroppo però inevitabilmente questa entrerà in uno status di irritazione involontaria che abbraccerà tutto ciò che gli è intorno. Molti sono i casi di licenziamento dovuti a personale specializzato particolarmente afflitto da irritabilità; causando disagi all’ambiente lavorativo ci si pone in una situazione di deficit che non garantisce un lavoro ottimale. È consigliato quindi cercare un equilibrio con se stessi prima di cimentarsi in un’attività lavorativa notturna ricca di momenti particolari.

Sindrome del burnout

Chi sceglie di lavorare di notte in diversi casi può ritrovarsi afflitto dalla sindrome del burnout; ossia da una sindrome da esaurimento emotivo, causata principalmente da un lavoro continuato e senza pause. Il burnout squilibra nettamente il lavoratore nel rapporto tra il proprio lavoro e la vita privata; infatti un lavoratore diurno può gestire al meglio la propria relazione su orari consoni alla vita di tutti, differente è la situazione per un lavoratore notturno che dovrà gestire la sua vita privata in orari proibitivi per gli altri. Questo nel corso del tempo porta ad un vero e proprio esaurimento emotivo che può minare rapporti e relazioni se non ben radicate. Si consiglia di valutare per bene l’aspetto emotivo e privato prima di cimentarsi in una tale avventura.

Depressione

Alcuni casi estremi hanno manifestato fasi di depressione causate dal lavoro notturno. È inevitabile che il continuo essere sotto pressione e la difficoltà di dover gestire al meglio il proprio sonno ed il proprio stress, a lungo andare possono provare sia il corpo che la mente di una persona; facendola sprofondare in uno stato di depressione. Quest’ultima in molti casi è il risultato di un’equazione composta da solitudine, stress ed insicurezza; il quale purtroppo potrebbe essere attenuato da una vita sociale consona ma del tutto assente a causa di forza maggiore. Per quanto la depressione sia uno status limite del lavorare di notte, è bene essere coscienti del fatto che bisogna essere predisposti a determinate condizioni.

In conclusione

Come abbiamo analizzato nelle righe precedenti, lavorare di notte ha molti vantaggi ma sicuramente più svantaggi. Scegliere un’attività lavorativa notturna non è da tutti, non solo dal punto di vista legale ma soprattutto dal punto di vista fisico e psicologico. Si deve essere consapevoli del fatto che si va in contro ad una vita ricca di sacrifici e di un grande lavoro su se stessi; vita privata, regolazione del sonno e problemi alimentari sono oggettivamente un grande fardello su cui lavorare; lenito solo in parte da dei vantaggi che tutto sommato possono essere racchiusi in un vantaggio prettamente economico.